
IL COUNSELING
Il termine “counseling” risale al latino “consulere”, voce verbale composta da “cum” e “solere”, ovvero “alzarsi insieme”. Agli inizi del ‘900, negli Usa, il counseling viene utilizzato per l’orientamento professionale dei soldati che rientrano dalla guerra del Vietnam.

Verso la fine degli anni ‘50 il counseling arriva in Europa attraverso la Gran Bretagna e approda così anche nel nostro Paese.
Nel ‘94 si costituisce a livello europeo la “European Association for Counseling” (EAC) che redige una definizione di counseling : “Il counseling è un processo interattivo tra uno (o più) counselor e uno (o più) clienti – individui, famiglie, gruppi o istituzioni – che affronta in una modalità olistica temi sociali, culturali, economici e/o emozionali. Il counseling può occuparsi di affrontare e risolvere problemi specifici, favorire un processo decisionale, aiutare a superare una crisi, migliorare i rapporti con gli altri, promuovere e accrescere la conoscenza e la consapevolezza di sé e permettere di elaborare emozioni, pensieri, percezioni. L’obiettivo globale è quello di offrire ai clienti l’opportunità di lavorare, con modalità da loro stessi definite, per condurre una vita più soddisfacente e ricca di risorse sia come individui che come membri della società.”

Con lo sviluppo della psicologia umanistica, e in particolare grazie al contributo di Carl Rogers e Rollo May il counseling comincia a configurarsi in senso moderno come “relazione d’aiuto”.
L’approccio rogersiano centrato sulla persona costituisce una vera e propria rivoluzione rispetto ai precedenti orientamenti psicoterapeutici, spostando l’attenzione dal problema all’individuo, dal superamento del sintomo, alla risoluzione di problemi specifici.
Riconosce in ognuno la presenza di risorse personali che gli permettono di procedere autonomamente verso la propria indipendenza e individualizzazione.